Che cos’è il Work capital?
L’art. 26 c.6 D.L. 179/2012 riconosce la facoltà alle Start Up innovative, costituite in forma di società a responsabilità limitata, di compiere operazioni sulle proprie partecipazioni, qualora queste siano effettuate in attuazione di piani di incentivazione che assegnino quote ai dipendenti, componenti del consiglio di amministrazione, collaboratori o prestatori d’opera e di servizi anche professionali, in deroga al divieto di cui all’art. 2474 c.c. per la s.r.l. comune.
Tale particolare deroga è consentita unicamente per i casi in cui l’operazione sia preordinata alla creazione di incentivi al personale dell’impresa, rimanendo esclusi i casi di usi finanziari dell’acquisto delle proprie partecipazioni.
È un incentivo all’acquisizione delle competenze professionali in settori dell’innovazione tecnologica.
Tali soggetti, a qualunque titolo prestano attività lavorativa, hanno la possibilità di partecipare al rischio di impresa.
Infatti, i piani di incentivazioni possono riguardare i lavoratori che assumono la qualifica di dipendenti, anche in posizione apicale, come pure i collaboratori e i prestatori d’opera e di servizi in senso ampio.
La disciplina in materia di proprie quote omette di richiamare tutte quelle misure che nelle S.p.A. , e dunque anche nella Start Up per azioni, sono volte a prevenire una distribuzione mascherata di capitale sociale o indebite deviazioni del patrimonio sociale.
Ci si riferisce alle norme codicistiche in tema di condizioni e limiti legali di esecuzione (artt. 2357 e 2358 c.c.).
In questo caso, sembra fattibile l’estensione analogica perché non si tratta di un carattere eccezionale e in ragione della identità di funzione svolte da tali strumenti.
È una deroga temporanea poiché il limite massimo delle agevolazioni per le Start Up è di quattro anni.
Di conseguenza alla scadenza di tale termine la ex Start Up innovativa non potrà più possedere proprie quote.
Riflessioni pratiche
Ad oggi gli investitori sembrano non aver molto utilizzato tale forma di agevolazione. Il rapporto con il personale dipendente, collaboratori e professionisti che collaborano in una Start Up è difficilmente inquadrabile anche per il complesso orizzonte temporale che fa da sfondo ad una nuova iniziativa.
Essi possono porsi le seguenti domande:
• quanto sono i tempi di realizzazione?
• in quale misura?
• i progetti e gli obiettivi verranno effettivamente realizzati?
Inoltre, non sempre la scelta del personale dei collaboratori risulta corretta e, statisticamente, l’errata scelta delle assunzioni porta spesso al fallimento della Start Up, soprattutto, perché in una piccola realtà, anche solo un numero esiguo di scelte errate nell’assumere personale può risultare determinante.