Premessa
Riprendiamo da dove avevamo interrotto al precedente articolo: “Che cosa sono gli incubatori per Start up innovative? Parte I”
Scopri di più sul mondo delle Start up innovative
Le categorie “speciali” di incubatori per Start up innovative:
La continua evoluzione dei modelli ha portato alla formazione di tipologie che si discostano ulteriormente da quelli tradizionali:
Gli incubatori virtuali:
I loro servizi esulano dalla tradizionale fisicità di un incubatore ed infatti non ci sono spazi per gli uffici e servizi connessi:
Il virtual incubator è concentrato principalmente sull’accompagnamento manageriale, il tutoring e l’advisoring. Sono volti a supportare le Start up nello sviluppo dell’idea e del prodotto, nel suo ingresso nel mercato, nelle attività di fundraising.
Una buona definizione di incubatore virtuale è fornita da IdeaGist:
“Gli incubatori virtuali possono essere definiti come un catalizzatore dello sviluppo socioeconomico, in quanto forniscono un processo per trasformare le idee iniziali in iniziative realizzabili. Offrono opportunità di apprendimento formale e informale e collegano gli imprenditori a un ecosistema di servizi correlati.”
Gli incubatori virtuali, pur essendo ancora in fase di definizione, sono potenzialmente in grado di perturbare il modello tradizionale di incubazione delle imprese.
Il focus:
Il virtual incubator è focalizzato sulla creazione di alleanze strategiche che permettono di riunire tutti gli ingredienti necessari per raggiungere il successo dell’impresa.
Le funzioni principali del virtual incubator includono il supporto all’integrazione delle imprese sparse all’interno della catena del valore e la creazione di una struttura che permetta lo scambio informativo e delle conoscenze.
Generalmente, questa tipologia di incubatori si concentra su particolari bisogni della comunità imprenditoriale piuttosto che focalizzarsi in un determinato settore:
Non forniscono alcun aiuto a livello di supporto sulle infrastrutture.
Inoltre, non sono in grado di offrire benefici in termini di sinergie che vanno a crearsi tra le imprese incubate che si sviluppano sotto lo stesso tetto, condividendo insieme soluzioni ai problemi.
D’altra parte sono in grado di fornire un importante supporto grazie al network virtuale, che permette di accedere alle conoscenze degli esperti sia a livello tecnico sia di management.
Le funzioni:
È possibile identificare, in particolare, due principali funzioni del virtual incubator:
- Online matchmaking: Permette di comunicare con la rete formata dagli imprenditori e dalle imprese, facendo combaciare specifiche aree d’interesse, includendo consigli sia a livello professionale sia mediante la condivisione di esperienze.
- Service aggregation: Offre l’accesso a una serie di servizi in ambito amministrativo, legale, assicurativo e di supporto al business plan
Gli Networked Incubator:
La peculiarità distintiva del Networked Incubator riguarda il meccanismo dello sviluppo di una serie di partnership tra il team delle Start up e le imprese internet-oriented di successo.
Ciò facilita il flusso di conoscenze formali e informali tra le imprese, plasmando le relazioni a livello di tecnologia e marketing.
L’incubatore in questo caso agisce in qualità d’intermediario, connettendo l’imprenditoria alla tradizionale assistenza di business.
Il Networked incubator gioca un ruolo cruciale per le nuove imprese in quanto pone le proprie basi sulle sinergie territoriali, le prossimità fisiche, le simbiosi relazionali e le economie di scala.
In particolare, la combinazione di risorse, servizi e capacità si traduce in energiche sinergie per le imprese incubate, facendo diventare l’incubatore un’organizzazione in grado di andare oltre ad un’infrastruttura fisica.
Le imprese all’interno di questa tipologia di incubatori sono in grado di ottenere velocemente risorse e partner, facilitando l’entrata nel mercato con una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti.
In questo modo riescono a superare una serie di ostacoli legati all’immagine di credibilità dell’impresa nel mondo esterno e relativi al gap di risorse e conoscenze, oltre che a indirizzare le imprese alla ricerca degli investitori facenti parte della rete e alla riduzione dei costi di transazione.
Le principali caratteristiche:
Alcune principali caratteristiche del Networked incubator possono essere così catalogate:
- Forte presenza dello spirito d’imprenditorialità: per fare ciò, è permesso alle imprese incubate di mantenere oltre il 60 – 70 % della proprietà d’impresa;
- facoltà delle imprese incubate di concentrarsi completamente sullo sviluppo del business anziché dedicare il proprio tempo alla negoziazione indispensabile all’ottenimento dei servizi di cui necessitano. Oltre la metà degli sforzi del management di una start-up riguarda infatti la predisposizione delle infrastrutture basilari necessarie all’avvio del business; l’incubatore permette di velocizzare la fase di avvio riducendo inefficienze a livello temporale e di costi. Inoltre, contribuisce al superamento degli ostacoli a livello burocratico, strategico e organizzativo;
- offerta di una serie di servizi tradizionali, consente l’accesso a un network; è proprio la presenza del network a rivestire il ruolo chiave nel processo di avvio e sviluppo del business, permettendo l’ingresso a una serie di connessioni che conducono ad alleanze strategiche, ad accessi preferenziali e a relazioni con persone talentuose e con esperti esterni in grado di fornire suggerimenti utili.
- network design: Il Networked incubator non si limita alla creazione di una rete d’imprese: il passo successivo consiste nell’implementazione di una serie di meccanismi che rendono il network strettamente ancorato all’incubatore.
Le azioni intraprese:
Nello specifico, sono intraprese le azioni seguenti:
- Creazione di collegamenti formali con esperti esterni che collaborano all’interno dell’incubatore;
- predisposizione di un calendario di Meeting; o stabilire processi in grado di permettere lo scambio di informazioni e conoscenze tra le imprese;
- implementazione di incentivi finanziari ed economici;
- ricerca e assunzione di broker specializzati nella contrattualistica.
Gli indie incubator:
Le origini:
Si sente molto parlare di indie music ed in alcuni casi anche di indie videogame ma ancora molto meno di indie incubator.
Sta nascendo una tendenza nell’ambito degli incubatori italiani che potrebbe dar vita a una nuova generazione di incubatori:
Una sorta di nuovo approccio al concetto di incubazione.
Il concetto di indie si rifà al concetto di indipendenza, come per esempio quello di musica indipendente cioè che non è legata alle grandi etichette.
Il diverso approccio:
Tali tipologie di incubatori possono sostenere lo sviluppo non solo delle singole Start up ma anche dell’ecosistema stesso.
Queste possono far sì che tali incubatori sviluppino modelli di business sostenibili, quindi non necessariamente speculativi, anche in un contesto come quello italiano dove i soldi per le startup sono pochi e le exit sono rare.
Gli incubatori per Start up innovative si stanno evolvendo ulteriormente e si sta affacciando la nuova generazione fatta da imprenditori che hanno costruito un’azienda di successo e che oggi vogliono aiutare altri imprenditori.
SOno persone che hanno semplicemente il DNA dell’imprenditore e che vogliono aiutare altri imprenditori a crescere e ad avere successo.
Queste tipologie di incubatori per Start up innovative si chiamano indie incubator:
Le attività:
Non sono né gli incubatori universitari, né gli incubatori legati a fondi di venture capital e nemmeno quelli quotati in Borsa che ricorrono ad aumenti di capitale in attesa di trovare la quadra con il proprio business model o di raggiungere exit milionarie.
Ciò, da un lato mostra la fiducia che gli investitori di queste realtà hanno, ma dall’altro la necessità di continuare a trovare capitali freschi per prolungare i tempi che servono alle Start up incubate per crescere e generare il giusto ritorno all’incubatore stesso.
Alcuni di questi, per mantenersi in vita, tendono a diventare creature più vicine a pure società di consulenza, e poi ci sono quelli pubblici e accademici che invece si basano sui pubblici finanziamenti.
Gli indie incubator confidano nei cash-flow provenienti dalle loro partecipate che generano cassa; a volte partono da un progetto imprenditoriale “cash cow” con cui mantenere le proprie operation, a volte abbinano l’attività d’incubazione con quella di consulenza per coprire i costi. Tuttavia, si riconoscono sempre per un approccio più imprenditoriale e meno finanziario, puntando su aziende con business model già funzionanti e che già generano cassa, bisognose di far crescere una intuizione già validata dal mercato. Altre volte, invece, arrivano ad adottare una politica maggioranzista, quasi da gruppo industriale, nella gestione delle loro partecipazioni, al contrario di quella minoranzista più comune tra gli incubatori tradizionali e gli investitori.
I social incubator:
I social incubator (o incubatori a impatto sociale) sono quegli incubatori per Start up innovative che hanno come focus prevalente il sostegno alle Start tup a impatto sociale.
Operano con l’obiettivo di stimolare e aiutare le imprese che inseriscono al loro interno persone con scarsa capacità lavorativa.
Concludiamo qui con le peculiari tipologie di incubatori, tenendo sempre a mente che i modelli sono in continua evoluzione ed ogni giorno vi sono sempre delle novità.
Gli incubatori certificati:
Adesso, passeremo alla terza tipologia di differenziazione che, a mio avviso, è quella più importante nel panorama italiano: Gli incubatori certificati.
L’art. 25 comma 5 del D.L. 179/2012, il c.d. Decreto Crescita, introduce nel nostro Ordinamento l’incubatore certificato delle Start Up innovative, identificandolo come:
“una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’art. 73 del TUIR, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di Start Up innovative.”
Sono, dunque, escluse le società costituite secondo la Legge di un altro Stato e, pertanto, non potranno richiedere l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che, come per le start up innovative, è requisito essenziale per accedere alle agevolazioni.
Tale limitazione è controversa anche se non presenta tecnicamente profili di illegittimità, non essendo in contrasto né con il Diritto interno italiano né con quello comunitario.
Tuttavia, queste hanno pieno diritto alla possibilità di iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese: Ne hanno Diritto quei incubatori che sono costituiti secondo la Legge di uno Stato Membro dell’Unione Europea e che, inoltre, hanno una sede secondaria in Italia; in caso contrario, vi sarebbe una palese discriminazione rispetto agli incubatori italiani, costituendo una restrizione illegittima della libertà di stabilimento garantita dagli artt. 49 e 54 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
La Normativa di riferimento:
Il quadro regolamentare di riferimento nell’Ordinamento italiano è costituito da:
- Legge. 221/2012, che ha convertito il c.d. decreto crescita 2.0;
- Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 febbraio 2013 (il c.d. decreto incubatori);
- Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 16/E dell’11 giugno 2014 (Agevolazioni fiscali in favore delle start-up innovative e degli incubatori certificati).
È bene precisare che lo svolgimento, anche in modo professionale e sistematico, dell’attività di incubazione di start-up non costituisce un’attività riservata agli “incubatori certificati” ma può essere esercitata liberamente da qualunque soggetto.
Piuttosto, la certificazione costituisce necessaria condizione per l’iscrizione dell’incubatore nell’apposita sezione del registro delle imprese, in conseguenza della quale è permesso accedere ad una serie di agevolazioni fiscali e di diritto societario.
Le attività:
Gli incubatori certificati sono società che sostengono sia operativamente che finanziariamente, anche in modo non esclusivo, il processo di avvio e di crescita dell’impresa Start Up innovativa: Formando ed affiancano i fondatori sui temi salienti della gestione di una società e del ciclo di business, fornendo sostegno operativo, strumenti di lavoro e sedi fisiche. Inoltre, segnalano l’impresa agli investitori e, eventualmente, investendovi in prima persona. Generalmente, sono anche proprietarie dei parchi scientifici e tecnologici all’interno dei quali è materialmente svolta l’attività di ricerca e sviluppo.
Mettono a disposizione degli imprenditori la propria esperienza e preparazione. I manager degli incubatori certificati permettono alle imprese innovative di lanciare la propria attività sul mercato in modo efficace e, soprattutto, in tempi rapidi.
Lo sviluppo dell’ecosistema:
Svolgono un ruolo importante per lo sviluppo dell’ecosistema dell’imprenditoria innovativa in quanto offrono servizi di incubazione e accelerazione, miranti a sostenere le aziende che ospitano e che sostengono le idee imprenditoriali stimate ad alto potenziale di ritorno economico, ma che non sono ancora pronte per essere finanziate massicciamente.
La stessa relazione illustrativa al Decreto sopracitato afferma:
“l’incubatore di imprese Start Up è il soggetto che spesso ne accompagna il processo di avvio e di crescita, nella fase che va dal concepimento dell’idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita, e lavora allo sviluppo della Start Up, formando e affiancando i fondatori sui temi salienti della gestione di una società e del ciclo del business, fornendo sostegno operativo, strumenti di lavoro e sede nonché segnalando l’impresa agli investitori ed eventualmente investendovi esso stesso”.
La Normativa:
Per gli incubatori certificati trovano applicazione le disposizioni previste per le Start Up innovative in ordine agli obblighi connessi al mantenimento dell’iscrizione nella sezione speciale.
Lo status di “incubatore certificato” si acquisisce mediante l’iscrizione dell’incubatore per Start up innovative nell’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese.
Tale qualifica comporta, oltre al vantaggio “reputazionale dell’istituzionalizzazione” dell’incubatore, l’applicazione di una disciplina speciale e di numerose agevolazioni, sostanzialmente corrispondenti a quelle previste per le Start Up innovative, con la differenza fondamentale, che tali agevolazioni non hanno durata limitata nel tempo ma trovano applicazione fin quando l’incubatore possiede i relativi requisiti previsti dalla Legge.
I requisiti:
Dunque, per assumere la qualifica di incubatori certificati, è necessario il possesso dei seguenti requisiti:
- Disponibilità di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere Start Up innovative, quali spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca;
- Disponibilità di attrezzature adeguate all’attività delle Start Up innovative, quali sistemi di accesso alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi;
- Affidamento dell’amministrazione o della direzione della società a persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione, tramite una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;
- Tenuta di regolari rapporti di collaborazione con Università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a Start Up innovative;
- Disponibilità di un’adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno a Start Up innovative;
Le autocertificazioni:
Il rappresentante legale dell’incubatore certificato sottoscrive l’autocertificazione per il possesso dei primi quattro requisiti durante l’iscrizione nella sezione speciale del Registro dell’Imprese, presentando apposito modulo di domanda in formato elettronico, redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Per l’attestazione del quinto requisito occorre riferirsi ai valori minimi individuati con il medesimo Decreto ministeriale, con riguardo ai seguenti indicatori:
- Numero di candidature di progetti di costituzione e/o incubazione di Start Up innovative, ricevute e valutate nel corso dell’anno, purché registrate formalmente
- Numero di Start Up innovative avviate e ospitate nell’anno;
- Numero di Start Up innovative che hanno terminato nell’anno il percorso di incubazione;
- Numero complessivo di collaboratori e personale dipendente che operano nelle Start Up innovative presenti nell’incubatore, escludendo il personale dell’incubatore;
- Percentuale di variazione del numero complessivo degli occupati totali delle Start Up incubate rispetto all’anno precedente;
- Variazione percentuale del valore della produzione delle Start Up innovative incubate rispetto all’anno precedente;
- Capitale di rischio raccolto dalle Start Up innovative incubate, fondi pubblici di sostegno, progetti di ricerca e innovazione (per la sola quota finanziata dall’Ente pubblico) nell’ultimo anno;
- Numero di brevetti registrati dalle Start Up innovative incubate, tenendo conto del relativo settore merceologico di appartenenza;
Il carattere strutturale:
Tra tutti gli indicatori, un ruolo molto importante è svolto da quelli aventi carattere strutturale che sono volti a valutare le reali capacità di accoglienza delle Start Up.
Per le attrezzature si prevede l’attribuzione di un punteggio crescente in presenza di reti internet a banda larga, macchinari e laboratori per le sperimentazioni.
Gli adempimenti periodici:
Le Camere di Commercio dovranno fornire al MISE analisi periodiche in formato elettronico con cadenza non superiore a sei mesi sugli effetti dell’applicazione delle disposizioni contenute nel presente Decreto.
Con cadenza annuale e in presenza di variazioni significative rilevate dal Ministero, i valori minimi potranno essere modificati con apposito provvedimento del Ministero.
L’obiettivo di questa certificazione è sostenere la progressiva crescita dimensionale degli incubatori, valorizzando nel territorio nazionale le strutture di eccellenza capaci di imprimere un forte sviluppo al sistema produttivo.
L’istituzione di un’apposita sezione risponde alla ratio di maggiore trasparenza delle informazioni inerenti alla vita e l’attività degli incubatori certificati, che deve essere garantita nell’ambito della pubblicità delle notizie relative alle imprese che godono dello speciale regime giuridico previsto dalle norme del Decreto.
Per mantenere l’iscrizione, le informazioni comunicate dagli incubatori devono essere aggiornate semestralmente.
L’adempimento deve essere costante, pertanto, anche nel caso non vi siano aggiornamenti da segnalare, la società incubatore deve, comunque, confermare che le informazioni depositate non siano variate.
La comunicazione, per il mantenimento dei requisiti, deve essere indirizzata al Registro Imprese della Camera di Commercio di competenza entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio d’esercizio e, comunque, entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, a cura del rappresentante legale dell’incubatore stesso.
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Conclusioni:
Il mancato deposito della dichiarazione per il mantenimento del possesso dei requisiti è equiparato alla perdita dei requisiti.
L’incubatore certificato dovrà conservare gli atti e i documenti attestanti la veridicità delle informazioni fornite nella compilazione del modello informatico per un periodo lungo cinque anni, a decorrere dalla data dell’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese.
Ciò è necessario per far sì che possano essere svolti i controlli necessari.
Se viene constatata la non veridicità del contenuto della dichiarazione, i relativi benefici fiscali e altri benefici similari attribuiti dalla relativa disciplina decadono.
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